Self check in illegale: cosa cambia dal 2024
Il Ministero dell’Interno ha lanciato un avvertimento chiaro con una circolare firmata dal capo della polizia e indirizzata a tutte le Prefetture. Le sempre più diffuse keybox e pulsantiere per il self check-in sono dichiarate illegali.
Secondo il Viminale, l’identificazione da remoto non rispetta i requisiti di legge, la normativa, infatti, richiede che il gestore verifichi di persona il documento d’identità del turista. Cosa significa per te?
Se utilizzi questi sistemi potresti trovarti in una situazione complicata: scopri subito cosa fare.
Self check in illegale: il fenomeno delle locazioni brevi
Il fenomeno delle locazioni brevi è in crescita su tutto il territorio nazionale, spinto anche da eventi politici, culturali e religiosi in programma, come il Giubileo, che attirerà in Italia tra i 30 e i 35 milioni di turisti. Tuttavia, questa evoluzione presenta delle criticità sul fronte dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Il Ministero dell’Interno, in una recente circolare, ha evidenziato la necessità di adottare misure più stringenti per prevenire rischi legati all’alloggiamento di persone potenzialmente pericolose, incluse quelle con legami a organizzazioni criminali o terroristiche.
Un punto critico individuato è la gestione automatizzata del check-in tramite key box, un sistema che consente agli ospiti di accedere agli alloggi senza un contatto diretto con il gestore. Secondo la circolare, questa modalità non elimina il rischio che, dopo l’invio dei documenti online, l’alloggio venga occupato da individui le cui generalità non sono verificate dalla Questura.
Le scatolette portachiavi infatti bypassano il processo fondamentale di identificazione personale degli ospiti al momento dell’accesso alla struttura e non garantiscono che il documento presentato corrisponda con chi ci alloggia.
Questi aspetti sono essenziali per prevenire rischi per la sicurezza pubblica e per evitare che persone ricercate, sospette o con precedenti penali possano utilizzare strutture alberghiere come rifugio.
La circolare invita quindi a riflettere sull’importanza dell’identificazione diretta degli ospiti, sottolineando come la sicurezza debba rimanere una priorità anche in un settore in continua evoluzione come quello delle locazioni brevi.
Self check in illegale anche a Cagliari?
Ebbene sì, anche a Cagliari e in tutta la provincia, è entrata in vigore una nuova regolamentazione che vieta l’uso delle key box (le cassettine per lasciare le chiavi) e il riconoscimento degli ospiti a distanza per gli affitti brevi.
La direttiva, firmata dal Prefetto, è stata inviata ai Sindaci dei Comuni della provincia e al Presidente della Camera di Commercio di Cagliari. Questo provvedimento recepisce le indicazioni del Ministero dell’Interno per garantire maggiore controllo e sicurezza.
La Prefettura chiarisce che le nuove regole sono dettate da esigenze di pubblica sicurezza. La normativa impone infatti l’obbligo, per chi gestisce una struttura ricettiva, di comunicare alle Questure territoriali le generalità degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo. Nel caso di soggiorni inferiori alle 24 ore, la comunicazione deve avvenire immediatamente dopo l’arrivo.
Self check in illegale: a chi si applica il divieto?
Queste disposizioni si applicano anche a formule alternative di ospitalità come lo scambio casa gratuito tramite piattaforme di “home exchange” e ai cosiddetti “Marina resort”, dove i turisti soggiornano su imbarcazioni ormeggiate. In questi casi, la comunicazione alla Questura resta imprescindibile per garantire il controllo e la tutela della sicurezza pubblica.
Ricapitolando la nuova normativa riguarda quindi:
- Locazioni brevi (fino a 30 giorni)
- Scambi di case gratuiti per periodi limitati
- Marine resorts, equiparate alle strutture ricettive tradizionali
In tutti questi casi i gestori sono obbligati a identificare gli ospiti in modo diretto e non delegare il check-in a strumenti automatizzati.
Questa misura segna un cambiamento significativo per chi gestisce affitti brevi e impone nuovi standard di gestione.
L’eterno dilemma
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I problemi degli affitti brevi:
- Fluttuazioni nella domanda e periodi di vuoto.
- Costi di gestione elevati: pulizia, manutenzione, organizzazione.
- Usura dell’immobile a causa di continui cambi di inquilini.
- Normative locali che complicano la gestione.
- Impegno continuo per risolvere problemi e gestire le prenotazioni.
I vantaggi dell’affitto a lungo termine:
- Stabilità: flusso di reddito costante e pianificabile.
- Gestione semplificata: meno cambi di inquilini, meno stress.
- Sicurezza: inquilini affidabili riducono i rischi di danni e usura.
Conclusioni sul self check in illegale
Questa nuova normativa segna un punto di svolta per il settore delle locazioni brevi, imponendo standard più rigidi ma necessari per garantire sicurezza e legalità.
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