Differenza canone concordato e cedolare secca: tutto quello che devi sapere

Nel mondo delle locazioni, le agevolazioni fiscali e le diverse tipologie di contratti sono argomenti che suscitano sempre grande interesse sia tra i proprietari che tra gli affittuari. In particolare, una delle domande più comuni riguarda la differenza tra il canone concordato e la cedolare secca, due soluzioni fiscali che offrono vantaggi differenti. In questo articolo, esploreremo le definizioni, le differenze e i vantaggi di entrambi, per aiutarti a capire la soluzione più vantaggiosa per le tue esigenze. 

Differenza canone concordato e cedolare secca: definizioni

Che cos’è il canone concordato?
Si tratta di un tipo di contratto di locazione regolato dalla Legge 431/1998, in cui il canone d’affitto viene stabilito seguendo gli accordi territoriali definiti da associazioni di categoria rappresentanti dei locatori e dei conduttori. Questo significa che il proprietario non ha la libertà di fissare un canone arbitrario, ma deve rispettare una fascia di prezzo stabilita in base al mercato locale, con particolare attenzione alle aree ad alta densità abitativa.

Per esempio, se una determinata zona ha una forte richiesta di affitti, il canone concordato avrà una fascia di prezzo stabilita in modo tale da garantire un equilibrio tra le esigenze dei locatori e la sostenibilità per gli inquilini. Questo tipo di contratto favorisce in particolare gli inquilini, che possono beneficiare di canoni più bassi rispetto al mercato libero. Differenza canone concordato e cedolare secca

Cos’è la cedolare secca?
Si tratta di un regime fiscale opzionale che si applica ai contratti di locazione di immobili a uso abitativo tra privati che non agiscono come imprese. Sostituisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) con un’imposta ad aliquote fisse, semplificando la tassazione e riducendo il carico burocratico.

L’aliquota dell’imposta sostitutiva è del 21% per i contratti a canone libero (mercato libero) e del 10% per i contratti a canone concordato. Va sottolineato che scegliendo questo regime, il locatore rinuncia alla possibilità di modificare il canone durante tutta la durata del contratto.

Differenza canone concordato e cedolare secca: i vantaggi

Il canone concordato presenta vantaggi soprattutto per gli inquilini. Differenza canone concordato e cedolare secca

In primo luogo, offre canoni di locazione più bassi rispetto a quelli del mercato libero, il che rende questa opzione particolarmente vantaggiosa nelle zone dove la domanda di affitti è alta. Inoltre, gli inquilini possono beneficiare di agevolazioni fiscali locali sull’IMU, una riduzione che può tradursi in un risparmio significativo.

Per i locatori, i vantaggi del canone concordato includono un mercato di affittuari più ampio, in quanto molti inquilini preferiscono la sicurezza e la stabilità di un contratto a canone concordato, piuttosto che i contratti a canone libero. Tuttavia, va considerato che uno degli svantaggi di questa formula è che il canone d’affitto può essere inferiore a quello che si potrebbe ottenere in un contratto a mercato libero, e c’è una maggiore complessità burocratica nella gestione del contratto.

Per quanto riguarda i vantaggi della cedolare secca, questa offre una semplificazione fiscale significativa. Il proprietario che opta per questo regime può evitare l’imposta di registro e di bollo per la registrazione, la proroga o la cessazione del contratto di locazione. Inoltre, l’imposta sostitutiva non viene sommata agli altri redditi del locatore per il calcolo dell’IRPEF, con un conseguente risparmio fiscale.

Il 10% di aliquota applicata ai contratti a canone concordato rende questi regime ancora più interessante, soprattutto nelle grandi città o in zone ad alta densità abitativa. Per i contratti a libero mercato, l’aliquota è invece del 21%, che può risultare più alta in confronto ad altre soluzioni fiscali, ma comunque vantaggiosa rispetto ad altre opzioni di tassazione. Differenza canone concordato e cedolare secca

Quando si può applicare la cedolare secca al 10%?

La cedolare secca al 10% può essere applicata esclusivamente ai contratti di locazione a canone concordato. Questo significa che il proprietario che desidera beneficiare di questa aliquota dovrà stipulare un contratto a canone concordato e rispettare le condizioni previste dalla legge.

Le tipologie di contratti che possono beneficiare del canone concordato sono:

  • Contratti 3+2: contratti di locazione di durata minima di 3 anni, rinnovabili automaticamente per altri 2 anni.
  • Contratti transitori: contratti di durata compresa tra 1 e 18 mesi, utilizzati per esigenze temporanee come trasferimenti di lavoro o periodi di studio.
  • Contratti per studenti universitari: contratti della durata che può variare dai 6 ai 36 mesi, riservati agli studenti universitari.

La cedolare secca si applica ai seguenti tipi di contratti:

  • Contratti a canone libero (4+4): contratti di durata di 4 anni, rinnovabili automaticamente per altri 4 anni, con un’aliquota del 21%.
  • Contratti a canone concordato (3+2): contratti di durata minima di 3 anni, rinnovabili per 2 anni, con un’aliquota del 10%.
  • Contratti transitori: contratti di durata tra 1 e 18 mesi, con un’aliquota del 10%.
  • Contratti per studenti universitari: contratti di durata tra 6 e 36 mesi, con un’aliquota del 10%.
Differenza canone concordato e cedolare secca: conclusioni

Abbiamo visto la differenza canone concordato e cedolare secca: entrambi offrono vantaggi e svantaggi a seconda delle circostanze e delle esigenze specifiche di locatori e conduttori. Non commettere l’errore di pensare che la gestione degli affitti sia un gioco da ragazzi! Differenza canone concordato e cedolare secca

Con la complessità delle normative e delle clausole contrattuali, è incredibilmente facile incappare in errori costosi e legalmente rischiosi. È per questo che affidarsi a un professionista più che una scelta è una vera e propria necessità. Differenza canone concordato e cedolare secca

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