Manca poco al 16 giugno, data di scadenza per il pagamento dell’acconto dell’Imu 2023: ci sono state alcune novità per quanto riguarda quest’imposta, vediamo quindi nei dettagli a chi spetta pagare questa somma, come calcolarla, quali sono le scadenze e le modifiche apportate. 

Chi deve pagare l’Imu 2023?

Il pagamento dell’Imu 2023 è dovuto per i proprietari di prime case di lusso e per quelli che possiedono immobili diversi dall’abitazione principale. Ma cosa si intende con questa espressione? Il concetto è stato ampliato nella legge di bilancio 2020, per cui alcune tipologie di immobili sono state assimilate ad abitazione principale, vediamo di quali si tratta: 

  • le unità immobiliari di cooperative a proprietà indivisa, che vengono utilizzate come abitazione principale dei soci assegnatari o che sono destinate a studenti universitari (in quest’ultimo caso non è necessario avere la residenza),
  • gli immobili civili riservati all’utilizzo come alloggi sociali,
  • in caso di separazione o divorzio la casa destinata al genitore affidatario,
  • un unico immobile (che non viene dato in locazione) di proprietà di un soggetto che fa parte di una di queste categorie: Forze armate e di polizia, appartenenti ai Vigili del fuoco, chi ha una carriera prefettizia.

Imu 2023: ci sono agevolazioni?

Fatta chiarezza sui soggetti che devono pagare l’Imu 2023 vediamo ora se esistono delle agevolazioni e in quali casi si applicano.

I Comuni possono scegliere di considerare come abitazione principale un immobile vuoto, che quindi non viene dato in locazione ed è posseduto da anziani o disabili ricoverati in strutture come case di riposo o di cura. 

Le agevolazioni esistenti si riferiscono a queste categorie:

  • titolari di pensione estera, la riduzione è del 37,5%
  • immobile concesso in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado: riduzione del 50%
  • per case inagibili o inabitabili l’agevolazione è del 50% della base imponibile 
  • case date in locazione con il regime di canone concordato, la riduzione dell’imposta è del 75%

L’esenzione totale o l’applicazione di agevolazioni è prevista anche per i terreni agricoli e per gli immobili di proprietà degli enti no-profit (quando sussistono i requisiti previsti dalla normativa). 

Il calcolo dell’Imu 2023

Dopo aver visto a chi spetta il pagamento dell’Imu 2023 e chi può usufruire di esenzioni o agevolazioni, facciamo chiarezza sul calcolo dell’imposta. 

Il primo dato da avere per poter effettuare questa operazione è la rendita catastale: questo valore si deve rivalutare del 5% e poi moltiplicare per un coefficiente, che varia a seconda della categoria catastale. Infine occorre applicare le aliquote, anche in questo caso non sono uguali per tutti ma vemgono stabilite dai diversi Comuni. Se il tuo Comune non ha una delibera sull’aliquota Imu 2023 occorre considerare i dati decisi dal MEF. 

La prima rata dell’IMU 2023 deve essere corrisposta con le aliquote decise dai Comuni per il 2023. In caso di mancata delibera sulle aliquote Imu 2023, le aliquote da considerare sono quelle base decise dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. 

Online è possibile reperire questi dati e strumenti con cui elaborare il calcolo dell’importo da pagare. 

Pagamento Imu 2023

Per effettuare il pagamento dell’Imu 2023 è necessario usare il classico modello F24 che puoi trovare presso gli uffici postali o qualsiasi sportello bancario. L’imposta può essere versata anche online oppure affidandosi a un intermediario fiscale come il commercialista. 

La sezione da compilare è quella relativa a Imu e altri tributi locali, l’importo da pagare si indica nella colonna importi a debito versati. 

Per l’acconto Imu 2023 (o prima rata) il termine massimo per effettuare il versamento è il 16 giugno, mentre per il saldo si deve procedere entro il 16 dicembre. 

Novità Imu 2023

Ci sono alcune importanti novità per quanto riguarda l’Imu 2023: 

  • la prima deriva da una sentenza della Corte Costituzionale: gli immobili posseduti da coniugi che vivono in comuni diversi e vi stabiliscono la residenza sono considerati entrambi come abitazione principale e quindi esenti dal pagamento dell’imposta; 
  • la seconda è stata inserita nella legge di bilancio 2023 e riguarda le case occupate in maniera abusiva: in questi casi, se il proprietario presenta una regolare denuncia, non è tenuto al pagamento dell’Imu. 

 

Avere tutte queste informazioni, ricordarti le date più importanti relative al tuo contratto di locazione, effettuare i vari calcoli sono attività che rientrano all’interno del servizio di Gestione di Corner Affitti: tanti proprietari ci hanno scelto proprio per questo… vuoi fare anche tu come loro e dimenticarti delle scadenze? Contattaci!