Sai quanto costa uno sfratto per morosità?

Se hai un immobile da dare in locazione avrai sicuramente già fatto qualche calcolo!

In questo articolo vogliamo approfondire il tema dello sfratto per morosità ma non solo… vogliamo darti anche una soluzione alternativa, che ti faccia vivere serenamente il tuo investimento.

Sfratto per morosità: di cosa si tratta?

Lo sfratto è un atto frutto di un procedimento giuridico tramite il quale il proprietario che ha concesso una casa in locazione richiede all’inquilino il rilascio dell’immobile.

Per poter procedere in questa direzione è fondamentale che ci sia un contratto di affitto regolarmente registrato, in cui sono indicate tutte le condizioni (come durata, somma e modalità di pagamento). 

Tra le varie cause che possono portare a uno sfratto abbiamo: 

    • inadempienze contrattuali
    • fine della locazione
  • morosità

In caso di fine locazione, ossia quando alla scadenza del contratto il locatario non lascia la casa volontariamente, l’atto di sfratto rappresenta un titolo esecutivo che permette al locatore di riprendere possesso del bene in tempi brevi

Il proprietario di un immobile in locazione può procedere con lo sfratto per morosità quando l’inquilino non paga il canone o le spese condominiali. 

Una domanda che si pongono spesso i locatori è: quanti mesi di mancato pagamento occorrono per considerare moroso un locatario?

La risposta è molto semplice: passati venti giorni dalla data prevista di pagamento del canone, anche con una sola mensilità saltata si può avviare la procedura di sfratto. 

Quindi i presupposti per percorrere questa strada sono due: una mensilità non corrisposta e, come detto prima, un contratto regolare. In assenza di una di queste due condizioni non è possibile procedere. 

Come funziona lo sfratto per morosità?

Vediamo ora come funziona uno sfratto per morosità. 

Prima di passare alle “maniere forti” sarebbe preferibile inviare una lettera di diffida con l’intimazione al pagamento del canone (o dei canoni) e la minaccia di procedere per vie legali. All’interno di questa comunicazione occorre anche indicare una data entro cui regolarizzare la situazione (in genere si concedono quindici giorni). 

L’invio può avvenire tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). 

Quando questo primo tentativo non va a buon fine bisogna passare a quelle che prima abbiamo chiamato maniere forti, ossia l’avvio della procedura legale che consiste nell’intimazione di sfratto, nella contestuale citazione in udienza per la convalida (il tribunale è quello della circoscrizione in cui si trova l’immobile in locazione) e nell’ingiunzione di pagamento dei canoni non corrisposti. 

Se l’inquilino salda i suoi debiti prima dell’udienza lo sfratto non avviene. 

Il giorno dell’udienza per la convalida possono succedere diverse cose: 

  • il locatario non si presenta. In questo caso il giudice convalida lo sfratto per morosità e stabilisce la data entro cui la casa deve essere liberata. 
  • L’inquilino chiede un periodo entro cui si impegna a pagare i canoni mancanti. 
  • L’inquilino si oppone: in questo caso è il giudice a decidere se concludere o rinviare il procedimento. Il locatario si può opporre quando ha saldato i pagamenti mancanti oppure quando vanta un credito nei confronti del proprietario, magari perché ha sostenuto delle spese che non spettavano a lui. In entrambi i casi deve essere in grado di dimostrare tutto questo. 
  • Infine la più rosea delle ipotesi: il locatario paga le rate mancanti e ponendo fine al processo di sfratto per morosità. 

Quando il giudice convalida lo sfratto si intima all’inquilino di lasciare la casa: con questo provvedimento si risolve il contratto di locazione e si stabiliscono i tempi entro cui il conduttore deve liberare l’immobile. 

Se questo non avviene, nella peggiore delle ipotesi, passati dieci giorni il proprietario può procedere con la monitoria di sgombero: in questo caso l’ufficiale giudiziario si reca personalmente per liberare la casa e renderla infine al locatore. 

Documenti, tempi e costi di uno sfratto per morosità

Quali sono i documenti necessari in un procedimento di sfratto per morosità?

Nel caso in cui il proprietario decida di procedere in questo modo deve presentare: 

  • una copia del contratto registrato 
  • le copie delle ricevute di pagamento 
  • la copia di tutta la documentazione inviata all’inquilino per tentare di recuperare i canoni mancati 

Non è possibile stabilire a priori i tempi e i costi di uno sfratto per morosità, possiamo quindi indicare tempi e costi indicativi.

La media è 4 o 5 mesi, nei casi più fortunati si scende a due ma è un’evenienza alquanto rara. 

Per quanto riguarda i costi bisogna considerare: la parcella del legale, le spese di giustizia e delle varie notifiche, le marche da bollo. 

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