Novità affitti brevi 2024: scopri tutto quello che cambia
Sei un imprenditore o un investitore immobiliare e stai pensando di entrare nel mondo degli affitti brevi o turistici?
Aspetta un momento: prima di tuffarti in questo mare di opportunità, fermati e rifletti.
È vero, gli affitti brevi possono sembrare allettanti, ma cosa succede dietro le quinte? Burocrazia, adempimenti, normative che cambiano come il vento… il decreto Anticipi convertito in legge non fa che aggiungere un’altra montagna di documenti da compilare, di certificati da presentare, di pratiche da seguire. Continua a leggere per scoprire le novità affitti brevi 2024 e decidere se fanno al caso tuo.
Cos’è la locazione breve? Scopri le Novità affitti brevi 2024
La locazione breve si definisce come un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, con una durata non superiore a 30 giorni, questa definizione è fornita dall Decreto Legge n. 50/17.
Dal 2021, questa regolamentazione si applica solo se vengono destinati a tale scopo al massimo quattro appartamenti nell’anno. Oltre questa soglia, l’attività è considerata svolta in forma imprenditoriale e richiede l’apertura della partita IVA, conformemente all’ex articolo 2082 del Codice Civile.
La disciplina delle locazioni brevi si applica sia ai contratti stipulati direttamente tra locatore (proprietario o titolare di altro diritto reale, sublocatore o comodatario) e conduttore, sia quando tali contratti sono conclusi con l’intervento di soggetti che svolgono attività di intermediazione immobiliare. Questo tipo di affitto può comprendere stanze private, appartamenti completi o intere case.
Novità affitti brevi vs. a lungo termine
Le locazioni brevi sono diventate particolarmente popolari grazie alla diffusione di piattaforme online come Airbnb, che consentono ai proprietari di affittare le loro proprietà a turisti e viaggiatori per brevi periodi e in maniera molto semplice.
La preferenza per le locazioni brevi, evidenziata dalla crisi degli affitti, è comprensibile per molti proprietari: spesso questa soluzione può offrire guadagni superiori rispetto agli affitti a lungo termine. Tuttavia, questa tendenza contribuisce a una carenza ancora maggiore di alloggi disponibili e aumenta la competizione per quelli rimanenti.
Inoltre i costi associati agli affitti a lungo termine, come per esempio la cedolare secca, possono scoraggiare i proprietari. La tassazione infatti può erodere una parte significativa dei canoni di locazione, rendendo meno attraente l’opzione degli affitti a lungo termine.
Un aspetto da non trascurare riguarda le preoccupazioni comuni dei proprietari che concedono in locazione i loro immobili, come i canoni non pagati e i danni alla proprietà.
Tuttavia, la locazione a lungo termine presenta chiari vantaggi quando gestita correttamente.
In primo luogo, la stabilità finanziaria: i contratti di locazione a lungo termine garantiscono flussi di reddito costanti e affidabili, particolarmente importanti in un contesto economico incerto come quello che stiamo vivendo.
Inoltre, l’affitto a lungo termine promuove relazioni di fiducia tra proprietari e inquilini. Con contratti di lungo termine, si sviluppano rapporti duraturi che consentono a entrambe le parti di comprendere meglio le rispettive esigenze. Questa interazione può favorire una migliore manutenzione dell’immobile e una gestione più efficiente delle questioni ordinarie.
Un altro vantaggio significativo è la riduzione dello stress legato alla ricerca costante di nuovi inquilini, tipica degli affitti brevi. Con contratti di lungo termine, i proprietari possono evitare la rotazione continua di locatari e il rischio di periodi di vuoto dell’immobile.
Novità affitti brevi 2024
Veniamo ora alle novità sugli affitti brevi.
- Cedolare secca
La cedolare secca applicata agli affitti brevi costituisce un regime fiscale opzionale che permette di versare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali locali.
Nel 2024 il regime della cedolare secca subirà importanti modifiche:
→ l’aliquota per gli affitti brevi rimarrà stabile al 21% per il primo appartamento affittato
→ aumentata al 26% a partire dal secondo immobile, sino a un massimo di quattro
→ dal quinto in poi sarà necessario aprire una partita IVA.
Fino a quando non saranno emessi chiarimenti più dettagliati sulle novità affitti brevi 2024, sembra che, nel caso in cui un contribuente sia proprietario di due immobili, di cui uno affittato e l’altro concesso in comodato al figlio che lo utilizza per affitti brevi, entrambi i soggetti potrebbero beneficiare dell’aliquota al 21%, perché entrambi i contribuenti avrebbero affittato il primo immobile. Lo stesso principio potrebbe essere applicato al conteggio dei quattro immobili, limite da non superare per esercitare l’attività in forma imprenditoriale.
Su questo punto attendiamo però chiarimenti ufficiali che possano confermare o meno la validità del principio supposto.
- CIN
Nell’aggiornato complesso normativo delle novità affitti brevi 2024, spicca l’istituzione del tanto discusso Codice Identificativo Nazionale (CIN), il quale sarà assegnato in maniera automatizzata dal Ministero del Turismo.
Le finalità dietro l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale sono evidenti: la nuova regolamentazione, inclusa nell’articolo 13-ter del testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, mira a garantire la tutela della concorrenza e la trasparenza del mercato nel settore.
Inoltre, questa sorta di “targa” dell’immobile contribuirà alla sicurezza del territorio e alla lotta contro le forme irregolari di ospitalità che, negli ultimi anni, sono state spesso al centro delle notizie di cronaca locale, dando origine a un ampio mercato sommerso e violazioni delle normative fiscali.
La legge stabilisce anche l’obbligo di esporre il CIN all’esterno dell’edificio e di indicarlo in ogni annuncio pubblicato. Chi non rispetta le disposizioni relative al CIN rischia pesanti sanzioni amministrative pecuniarie, commisurate alle dimensioni della struttura o dell’immobile. Per la mancata esposizione del CIN all’esterno dell’edificio, la sanzione varierà da un minimo di 500 a un massimo di 5.000 euro, anch’essa in base alle dimensioni della struttura o dell’immobile. La sanzione sarà applicata per ciascuna struttura o unità immobiliare in cui viene riscontrata la violazione.
La stessa sanzione pecuniaria si applica nel caso in cui il CIN non venga indicato nell’annuncio online, con conseguente rimozione dello stesso.
- SCIA
Nel decreto Anticipi, recentemente convertito in legge, tra le novità affitti brevi 2024 è inclusa una disposizione che richiede a coloro che svolgono l’attività di locazione per fini turistici o brevi, sia direttamente che tramite intermediari, di effettuare una segnalazione certificata di inizio attività (nota come Scia). Questo adempimento deve essere completato presso lo sportello unico per le attività produttive (Suap) del Comune in cui si trova l’attività.
Per adempiere a questa richiesta e ad altri obblighi previsti dalla legge, il locatore o il gestore della struttura turistico-ricettiva deve presentare online un’istanza, allegando una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesta i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura.
Nel caso in cui l’attività relativa agli affitti brevi e turistici venga condotta in forma imprenditoriale, le normative vigenti prevedono sanzioni anche per la mancanza dei requisiti di sicurezza (dispositivi per il rilevamento gas ed estintori) stabiliti dalle norme statali e regionali.
La mancata presentazione della SCIA comporta una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 2.000 a 10.000 euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile coinvolto.
Le novità affitti brevi sono tante, ecco perché forse è il momento di voltare pagina e tornare alle locazioni a lungo termine: con Corner Affitti al tuo fianco, puoi farlo in maniera sicura e serena grazie ai servizi di Tutela e seleziona dell’inquilino, Assistenza e Gestione.
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